„Tutti parlano pochissimo dei giovani, come se non gliene fregarsi niente. Ma i giovani vanno tutelati, sono il futuro, bisogna occuparsene! Dicono „no ma sono degli imbecili” ma vediamo se non sei imbecile tu se lo hai fatto diventare imbecile!” (Ornella Vanoni)
Ho ascoltato per caso le parole di questa grande donna. Parole, direi, di una grande per quanto pesante verità! È questo, in gran parte, perché, purtroppo, oggi, sono in pochi che la pensano così! E ancora meno quelli che hanno il coraggio di riconoscerla a voce alta! E vi dirò di più in merito all’argomento, perché mi sta come un peso sul cuore e altri parti del corpo quando osservo, con amarezza, la corrente attuale secondo la quale in tanti, per non generalizzare e dire tutti, vogliono dimostrare quanto strafiga è stata la sua generazione, ovviamente sempre al confronto con la attuale. Che poi, non capitemi male, non è niente di male vedersi alti, bravi e belli, se non in detrimento degli altri, aspetto su cui, io avrei una domanda per voi, la generazione mia, questa più figa di tutti i tempi, perché è così che la percepiamo, vero?: Allora, ditemi, per favore, come mai a nessuno viene in mente che una generazione strafiga è strafiga proprio perché ha dato alla luce una generazione ancora più strafiga?! Perché è questa l’unica cosa che, secondo me, potrebbe davvero mettere la mia generazione, si, la mia e la tua, quella di tutti noi diventati „adulti” grazie al tempo, sul podium della vera altezza morale alla quale aspiriamo così tanto da non renderci conto che non facciamo altro che appropriarci di un posto che in verità non lo meritiamo, visto che lo prendiamo abusivamente saltando sulle spalle degli altri, cioè delle nuove generazioni. E dico questo e non mi rimangio nemmeno una virgola, cari miei compagni di generazione, proprio perché, se non vi siete accorti, questa generazione che stigmatizziamo così tanto non è altro che l’eredità che noi, eh si, i fighi, di altri tempi però, di quelli passati, lasciamo all’umanità. Un classico, ancora peggio perché è diventato così perché le generazioni prima di noi lo pensavano esattamente come noi, ragionamento che da giovane generazione, noi lo abbiamo subito e non ci stava bene (vi ricordate?!), ma dal quale in questo momento mi è chiaro che non abbiamo imparato nulla.
Concludo, dicendo che non siamo più bravi, diversi si, perché i tempi e le circostanze che ci hanno creato erano diversi, ma potremo di sicuro divenire più buoni di quanto lo siamo ora, se con buonsenso, umiltà, rispetto e la cura dell’altro, anche se più giovane, abbiamo la forza di riconoscere i propri limiti, ancora di più se questo fenomeno, doloroso per così tanti, succede per poter essere fieri della generazione giovane che abbiamo costruito e, in questo modo, implicitamente, di noi stessi. Perché loro non sono altro che i nostri figli!
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